Sembra che la frase “Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista” sia attribuita a S. Francesco d’Assisi.
Nulla in contrario, ci mancherebbe. Se non fosse che conosco tanti artigiani che sono bravissimi a lavorare con testa e mani (oltre che cuore e passione) che però sono, purtroppo, rimasti…all’epoca di S. Francesco.
Che se esistesse ai giorni d’oggi direbbe che un artigiano, oltre alle qualità già citate, deve saper fare impresa, conoscere e usare i social, avere un approccio al mercato piuttosto che al prodotto.
Insomma tutti quegli ingredienti che servono per fare di un imprenditore, fosse anche micro piuttosto che piccolo, un imprenditore moderno.
Perché oggi per fare impresa non bastano più solo il cuore, le mani e la testa. Servono anche le tecnologie, la formazione, la conoscenza dei principi di management. Serve avere una testa più aperta, confrontarsi con il mondo, non avere preclusioni del tipo “ho sempre fatto così”. Serve programmare, pianificare, decidere cosa si vuole fare, come, con quali investimenti e prevedendo quali possibili ritorni.
Serve sapere cosa vuole il mercato, come trattare i clienti, gestire relazioni sempre più complesse per la consapevolezza che dall’altra parte ci sono consumatori sempre più esigenti.
Serve, molto semplicemente, cambiare e adeguarsi. Perché il 1200 è passato da un pezzo!