Nei momenti di crisi, in modo particolare quando ci si sente vicini al baratro, si spera sempre che arrivi qualcuno a salvarci.
Non è così?
Ma in una situazione come l’attuale, in cui neanche Superman o Batman possono fare niente, l’unico eroe che può salvare la tua azienda sei tu. Ammesso e non concesso che tu voglia seguire alcuni dei consigli contenuti in questo libro.
Se consideri che la tua azienda vive nel mondo economico reale, il tuo massimo sforzo e impegno sono e saranno destinati alla tua impresa, mentre gli interventi a favore della situazione economica generale saranno appannaggio del legislatore e degli amministratori del bene pubblico. Ricorda, però, e tienilo sempre a mente, che i politici amministrano il bene della comunità, quindi non rischiano in prima persona i propri soldi come fai tu. E solo in poche occasioni pagano il conto per i propri errori.
Perché dico ciò?
Per farti capire che se ti aspetti un aiuto dal “sistema”, sarà molto difficile che tu possa salvarti: il sistema è troppo impegnato a salvare se stesso e non è in grado di aiutare in tempi brevi anche te! Sei solo in mezzo a questo mare le cui acque non sono chiare e cristalline, ma torbide, melmose e puzzolenti! Non può neanche esserti di conforto il fatto che tanti altri imprenditori siano nella tua stessa situazione. In questo caso non vale il detto “mal comune, mezzo gaudio”, anzi, direi che è invece una tragedia per tutti.
Non aspettarti quindi alcun beneficio da manovre, leggi, provvedimenti, decreti o qualsiasi altra iniziativa. Non dico che non siano utili, ma prima che possano produrre un effetto reale passeranno mesi, forse addirittura anche uno o più anni. E in questo frangente più o meno lungo, la tua impresa potrebbe non essere più in grado di stare in piedi.
La cura ha funzionato, ma, nel frattempo, il paziente è morto! Come puoi fare per salvarti?
A parte aver acquistato questo libro, provo a darti alcuni suggerimenti:
- Cambia mentalità!
Ciò che tu hai fatto potrebbe non andare più bene, non per colpa tua, quanto piuttosto perché sono cambiate le condizioni del mercato. Continuare a fare le cose nello stesso modo non produce più i risultati ai quali ti eri abituato. - Torna ai fondamentali.
I clienti ci sono, sono di meno e più sparpagliati rispetto a prima, però continuano ad esserci. Il problema è che non ti verranno di certo a cercare. Valli a cercare tu, se necessario. Ma fatti tornare la “fame di risultati” che avevi quando hai iniziato e trasmetti quella fame che avevi allora ai tuoi dipendenti. In misura ancora maggiore, trasmettila ai tuoi venditori. - Non lavorare quattordici o più ore al giorno!
Piuttosto lavora meglio, pianificando, progettando, realizzando e controllando. Se fosse vero che più si lavora, più risultati si ottengono, allora perché non lavori diciotto ore al giorno? Perché sei un essere umano e non un robot. Fino a qualche decennio fa dovevi lavorare tante ore anche per imparare il “mestiere”. Ora non lo devi più imparare. Semmai devi imparare ad essere un nuovo imprenditore e cambiare il modo di gestire la tua azienda.
Pensa, prima di qualsiasi iniziativa, quali possono essere le conseguenze delle tue azioni. È come essere in un campo minato: non puoi stare fermo, devi per forza andare avanti. Bada bene dove metti i piedi! - Ritrova la tua umiltà.
Pensa che ciò che hai costruito, realizzato, raggiunto non potrà ripetersi, almeno per qualche anno. Se affronterai il cambiamento con umiltà, questa nuova sfida sarà molto più facile ed entusiasmante, anche perché la fronteggerai con un’esperienza che prima non avevi. - Vivi di rimorsi, piuttosto che di rimpianti.
Ti confido come ho trovato un mio equilibrio per convivere con eventuali insuccessi: mi comporto nelle azioni che scelgo di intraprendere con il massimo di impegno perché in fase di bilancio possa dimostrare a me stesso che ho fatto tutto ciò che potevo per raggiungere un obiettivo. Se non ho ottenuto ciò che volevo non è stato perché mi sono risparmiato qualche sforzo o perché non le ho provate tutte. Il mancato risultato deve dipendere da altri fattori che non posso controllare, che sono indipendenti dalla mia volontà. - Comportati bene.
In circostanze critiche è facile pensare di salvarsi a discapito degli altri. Ritengo però poco corretto ricorrere a sotterfugi e bassezze varie per strappare quote di mercato ai tuoi concorrenti o tenere atteggiamenti spregiudicati nei confronti dei clienti.
Il business deve avere anche contenuti etici e di rispetto, altrimenti un periodo di crisi si trasforma in una lotta brutale per la sopravvivenza. Inoltre, al di là del dettato etico, questo comportamento finirebbe per fare del male anche a te! - Sei solo ma non sei isolato.
Le decisioni dovrai prenderle da solo, e in alcuni casi ti costeranno notti insonni, ma una volta che avrai deciso, ricordati che sei circondato da persone capaci. Il tuo entourage può darti una mano, un contributo; offrirti uno sforzo ulteriore, un sacrificio – se necessario – per raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissato. Ricordati che i tuoi dipendenti sono la tua maggiore risorsa. - Dedica del tempo alla tua formazione e a quella di chi lavora con te e per te.
La crescita in termini di cultura d’impresa è fondamentale per affrontare i tempi attuali. Partecipare a seminari e corsi di formazione è un modo per guardare le cose con occhi diversi. Ho la fortuna di fare spesso formazione a imprenditori stranieri, in giro per il mondo. A queste iniziative accorrono a centinaia, mentre in Italia a volte i partecipanti sono poche decine.
È un peccato che nel nostro Paese la formazione non sia vista come un momento di crescita. - Non smettere di sognare.
Non perdere la speranza di poter cambiare le cose, nello specifico le sorti della tua azienda. La speranza deve essere davvero l’ultima a morire. In mezzo mettici impegno, sacrifici, rinnovamento, cambiamento e tutta l’energia di cui sei capace. Soprattutto ricordati che ti è possibile modificare la condizione attuale.
Questi piccoli suggerimenti, insieme agli altri aspetti più tecnici trattati, possono davvero rappresentare un salvagente per reagire a quanto accade al di fuori della tua impresa.