300 dollari.
Questo il prezzo dei pescatori schiavi, uomini migrati in Thailandia con la promessa di un lavoro. Si ritrovano invece imabarcati su pescherecci che catturano il pesce destinato all’allevamento dei gamberetti venduti poi nei principali supermercati di tutto il mondo, compresi i primi quattro retailer globali: Wal-Mart, Carrefour, Tesco e Costco.
Turni della durata di 20 ore consecutive, anfetamine per tenerli svegli, percosse, torture, omicidi questo ha rivelato l’inchiesta di The Guardian durata sei mesi.
Il Guardian ha ricostruito, in particolare, il coinvolgimento indiretto della Charoen Pokphand (CP) Foods, la più grossa azienda allevatrice di gamberi, che acquista mangime per larga parte pescato con questi metodi.
Steve Trent, direttore esecutivo di EJF Environmental Justice Foundation, ha detto:
“E’ scandaloso che un settore che genera tali livelli di profitto non riesca a sostenere i diritti umani fondamentali dei lavoratori. I consumatori in Europa e negli Stati Uniti devono essere consapevoli dei costi nascosti dei gamberetti incredibilmente a buon mercato. Nel 21 ° secolo, alimenti prodotti dal lavoro forzato o coatto non dovrebbero essere presenti nei nostri piatti”.
Carrefour ha deciso di sospendere immediatamente i suoi acquisti diretti o indiretti dall’azienda Charoen Pokphand (CP) Foods fino a quando non sia stata fatta luce sulla situazione.
Con la speranza che questo gesto concreto sia un esempio da seguire esprimiamo ancora con forza l’intento per cui è nato The Human Marketing: quello di informare, primo passo per poter scegliere quelle aziende che rispettano i diritti dei lavoratori, i consumatori e l’ambiente in cui operano.