I libri di management “occidentali” hanno spesso tratto ispirazione da concetti “orientali”.
Numerosi principi sono stati ripresi, soprattutto dalla letteratura strategica e militare, rivisti e adattati.
Nelle business school più importanti si studiano L’arte della guerra di Sun Tzu (Generale cinese, vissuto tra il VI e il V secolo a.C.) e Il libro dei cinque anelli di Myamoto Musashi (Samurai giapponese, vissuto fra il 1584 e il 1645).
Questi due testi sono sicuramente i più conosciuti, anche se esistono numerose altre opere di autori più o meno famosi dalle quali attingere pensieri, massime, aforismi che si prestano molto bene a rappresentare le basi di moderne tecniche di management.

Parliamo, tanto per fare un esempio, di motivazione dei propri dipendenti e di determinazione nel raggiungimento degli obiettivi.

Spesso perseguire un risultato richiede un notevole impegno in termini di risorse materiali, ma soprattutto una grande forza di volontà individuale o condivisa da tutti i soggetti impegnati.
Come spiegare in poche parole questi concetti, magari prendendo ispirazione dalla letteratura samuraica giapponese?

Potrebbe essere sufficiente una breve poesia, come quella scritta da Oishi Kuranosuke Yoshio (1659-1703), capo dei 47 Ronin

La vera felicità
è quella di portare sempre a termine i propri progetti.
Allora la nostra volontà brilla,
trapassando lo spessore terrestre dei nostri corpi.
Come la luna che splende
lasciata libera dalle nuvole scure