Abbiamo detto molte volte, ripetendolo quasi come un mantra, che ci troviamo in periodi di crisi, che tutto è difficile, che i consumatori ed i clienti hanno ridotto gli acquisti.
Tutto vero, senza ombra di dubbio.
Abbiamo anche ripetuto, come fosse un secondo mantra, che occorre darsi da fare, trovare nuove idee, elaborare nuove strategie.
Nell’attesa che la turbolenza passi possiamo dire che dirigere un’azienda, oggi come oggi, è un po’ come guidare un aereo.

Non tutti ne sono capaci, ci mancherebbe.
Ma la navigazione aerea presenta alcuni spunti interessanti, che possono essere applicati anche al volo di un’azienda.
Ho avuto l’opportunità di volare nel cockpit – la cabina di comando – e alcuni dialoghi, alcune battute fra il comandante e il primo ufficiale mi hanno portato subito a pensare alle similitudini fra il volo e la direzione di un’azienda.
Tre semplici esempi chiariscono meglio questi concetti.

  • Non limitarti ad osservare ciò che avviene. Durante il volo strumentale l’aereo è guidato dagli apparati di bordo. Una volta impostata la rotta il comandante ed il primo ufficiale potrebbero tranquillamente giocare a carte, ascoltare musica o, addirittura, dormire, ovviamente all’insaputa dei passeggeri. L’aereo vola secondo una rotta preimpostata e tenuta sotto controllo da computer e sistemi di navigazione. Durante il volo ho sentito il comandante dire: “Sono cinque minuti che non stiamo facendo niente. Vuol dire che stiamo sbagliando qualcosa”. Vero. Così come durante il volo, anche se ci pensa l’autopilota, devi tenere sotto controllo tutti gli strumenti in rapida successione, nella navigazione dell’azienda non puoi limitarti a giustificare le cattive performance dicendo “è colpa della crisi”. Tieni sotto controllo, se possibile ancora di più di ciò che sei solito fare, ciò che sta avvenendo dentro l’azienda e nel mercato. Non osservare e basta: rischi di finire in un temporale pericoloso. Piuttosto osserva e pensa molto velocemente a fare qualcosa per toglierti da questa situazione.
  • Controlla il carburante. L’aereo è progettato per volare, ma senza carburante – a meno che non sia un aliante – non rimane in aria solo con la forza del pensiero di chi lo guida. Durante un volo il calcolo dell’autonomia residua è un’attività che viene svolta di continuo. Non serve a niente che il carburante sia disponibile in aeroporto: deve essere disponibile nei serbatoi! Cosa c’entra questo con un’azienda? C’entra nella misura in cui devi sapere quanta autonomia hai, ovviamente da un punto di vista commerciale e finanziario, per arrivare sano e salvo alla fine di questo periodo burrascoso. Ma c’entra anche nella misura in cui devi scegliere la rotta più breve per arrivare a destinazione, o per uscire da questa situazione di incertezza e turbolenza dei mercati. Non puoi permetterti una navigazione improvvisata, ma deve essere pianificata per sapere dove stai andando e, soprattutto, se hai autonomia sufficiente per arrivare a destinazione.
  • Anticipa le azioni. Mentre un aereo vola l’equipaggio interagisce con i controllori del traffico aereo. Il controllo verifica che altitudine e rotta da seguire siano conformi al piano di volo, che nel caso di un’azienda è il business plan. Tuttavia il comandante può giocare d’anticipo, chiedendo via radio di accorciare la rotta o cambiare la quota di volo. Nel primo caso per risparmiare carburante e giungere più velocemente a destinazione. Nel secondo perchè a quella data quota ci potrebbe essere turbolenza ed è inutile stare a soffrire inutilmente il mal d’aria. Qual è la similitudine con la direzione di un’azienda? La trovi nel fatto che se anche hai un business plan ed una strategia potrebbe essere il caso di cambiare rotta rispetto a ciò che si è previsto di fare o anticipare alcune azioni che possono dare un vantaggio rispetto ai concorrenti. Sono un fautore della pianificazione, ma sono anche, a maggior ragione in tempi così incerti, un sostenitore della rapidità di adozione dei processi decisionali.

Have a nice flight Captain, see you soon!