Insieme a tutti gli altri interventi che puoi realizzare durante un periodo come questo, il coinvolgimento sotto forma di motivazione dei tuoi dipendenti è fra i più importanti, anche perché altrimenti non gli avrei dedicato spazio. Non trovi? Lo so che spesso i dipendenti sono considerati una spina nel fianco, perché non lavorano come vorresti, perché non sentono l’azienda come se appartenesse loro, perché sono pronti a non assumersi le proprie responsabilità e così via.

Ti sei mai chiesto se la loro mancanza di attaccamento non dipenda dalla tua capacità di coinvolgimento?

Certo sono sicuro che tu non sei come Carlino, un imprenditore mio cliente, il quale un giorno mi scrisse una email, proprio per lamentarsi dei suoi dipendenti: “Caro Barulli ai miei dipendenti devo spiegare proprio tutto. Anche come re- spirare, altrimenti muoiono. A pensarci bene è meglio non spiegare un bel niente!”.

Troppo drastico vero?
Meglio fare ricorso al classico bastone! Per lo meno non muore nessuno.
A dire la verità io ti suggerisco di usare la carota, per tutta una serie di motivi. Innanzitutto i dipendenti che tuttora lavorano con te e per te sono quelli che sono “sopravvissuti” alla cassa integrazione e alla mobilità, quindi comprendono che sono stati privilegiati rispetto agli altri loro colleghi che sono rimasti a casa. Hanno quindi un senso di riconoscenza ulteriore nei tuoi confronti e si sentono a pieno titolo in animo di contribuire a raddrizzare questa situazione.
Se a questo aspetto “psicologico” aggiungi la tua motivazione, il tuo incentivo, i tuoi dipendenti si trasformeranno da bravi marinai in pirati agguerriti.

Ricordati che i dipendenti sono uno dei pilastri su cui poggia la tua azienda. Tu puoi avere i macchinari più sofisticati, ma se non hai bravi collaboratori in grado di programmarli e farli funzionare, non servono assolutamente a niente.

D’accordo, i tuoi dipendenti possono anche non essere come li vorresti, ma hai mai spiegato loro cosa chiedi? Oppure hai semplicemente dato degli ordini?
Hai mai motivato il perché delle tue decisioni? Li hai mai formati e preparati a lavorare in una certa maniera? Li hai mai gratificati facendoli sentire importanti?
Considera che quando punti il dito contro qualcuno, per addebitargli una mancanza, hai tre dita puntate contro di te (se non ci credi, prova ad osservare la postura della tua mano mentre fai questo gesto). Quando rimproveri un dipendente chiediti se tu hai fatto tutto ciò che potevi o dovevi fare per formarlo adeguatamente.

A proposito di motivazione, ricordo l’episodio capitatomi quando ero in forza ad una società come export manager. Un giorno un mio cliente realizzò di sua iniziativa, e a sue spese, un progetto promozionale che avrebbe dato una notevole visibilità ai nostri prodotti. Quando mi fece vedere ciò che aveva realizzato, io andai tutto orgoglioso dalla proprietà dell’azienda, con la speranza che fosse apprezzata la scelta che avevo fatto di puntare proprio su quel cliente e non su altri.
Mi sentii dire: “hai fatto l’obbligo del tuo dovere!”. Alla prima occasione utile, me ne andai.

Tutt’altro esempio quello del mio amico Alfredo che, al termine di un anno particolarmente impegnativo, ha premiato i suoi dipendenti in modo importante perché, grazie alla loro collaborazione, ha raggiunto finalmente il traguardo che si era sempre prefissato, ma che non aveva mai raggiunto. È stato il segno tangibile e concreto della sua gratitudine verso i collaboratori.

L’importanza della motivazione dei dipendenti è riconosciuta in modo particolare in alcune grandi aziende dove, all’interno dell’area risorse umane, c’è chi si occupa di gestire premi e incentivi.
A parte i premi, hai mai pensato a quanto possa essere importante per una persona sentirsi dire che ha fatto un buon lavoro, che è stato brava?
È vero che tutti lavoriamo per il “vil denaro”, ma vuoi mettere la spinta psicologica che può venire da un complimento, da un riconoscimento, da un’attestazione di merito?

A te piacciono le gratificazioni personali? Ai tuoi dipendenti piacciono altrettanto!

Oltre ai complimenti e alle gratificazioni personali, devi però pensare a tutta una serie di premi che abbiano un valore tangibile, compatibilmente con le risorse che hai a disposizione.
Vuoi qualche esempio?

  • Un premio percentuale al raggiungimento di un certo risultato (fatturato, numero nuovi clienti, unità di prodotto realizzate e così via).
  • Dei buoni spesa al supermercato, in un negozio di abbigliamento o dal benzinaio.
  • Un viaggio, un soggiorno per il weekend, una cena per due nel ristorante più chic della città (quello dove vai tu, tanto per intenderci).
  • Un oggetto elettronico, come i tanto desiderati smartphone, i tablet, le consolle per i giochi.

Insomma, puoi fare molto per incentivare i tuoi dipendenti, in varie forme e maniere. Per ottenere il meglio da loro puoi anche coinvolgerli come portatori di suggerimenti e di idee, che possono proporti per migliorare ciò che ai loro occhi può essere modificato.
Anche questo è un aspetto importante, da tenere in considerazione: un imprenditore capace di ascoltare è il desiderio di ogni dipendente.

Cinque anni fa un tuo collega, per stimolare i propri dipendenti, ha deciso di dotare ogni singolo collaboratore di un blocco sul quale segnare tutti i suggerimenti, di qualsiasi tipo e natura, utili a migliorare la vita e la produttività dell’azienda. Ogni mese vengono lette le proposte avanzate e quelle più interessanti vengono premiate in varie forme, con regali, benefit e premi in denaro. La cosa strabiliante è che fino ad ora, nonostante un periodo iniziale di rodaggio dell’iniziativa, sono stati adottati più di quattrocento di questi consigli, alcuni dei quali hanno permesso di migliorare la capacità produttiva.
Un bel risultato, non trovi? Tutto grazie a coinvolgimento e motivazione.

Pensa anche a una forma di incentivo come la partecipazione a corsi di formazione, di aggiornamento oppure addirittura a master. È vero che puoi temere di spendere soldi inutilmente, magari per il timore che un giorno il dipendente se ne vada. È però fuori da ogni dubbio che per il tempo che starà con te la qualità ed il contributo del suo lavoro saranno indubbiamente superiori. Tutte queste forme di attenzione servono a far capire ai tuoi dipendenti che state viaggiando tutti insieme sulla stessa barca e che lo sforzo comune sarà premiato. Gli obiettivi devono essere condivisi e la logica di premi ed incentivi serve proprio a questo: a prevedere un riconoscimento al valore dello sforzo profuso nel perseguire il raggiungimento dei risultati.

Come dici?
Cosa fare se qualcuno rema contro o rema poco? Usa il bastone!